01 Ago Maxi sanzione del Garante della Privacy ad azienda dolciaria locale
Il Garante per la Protezione dei Dati personali, in data 6/7/2023, a seguito di un reclamo presentato da una lavoratrice riminese svolgente mansioni di pasticcera, ha irrogato una sanzione per euro 10.000 al datore di lavoro (una azienda dolciaria locale), per
- non aver riscontrato la richiesta della lavoratrice di accesso ai propri dati personali (fotografie e intercettazioni) raccolti tramite investigatore privato,
- aver incaricato solo verbalmente l’investigatore privato
in quanto tale condotta viola il Regolamento (UE) 679/2016 c.d. GDPR .
La Società, infatti, aveva incaricato un investigatore privato di effettuare indagini sulla lavoratrice in orario non lavorativo (indagini, a seguito delle quali poi la lavoratrice era poi stata licenziata) e aveva negato di fornire alla dipendente copia delle fotografie e delle intercettazioni raccolte, adducendo la mancanza di “personale che potesse occuparsi di tale compito amministrativo” e la segretezza di tali dati, stante la pendenza di un procedimento giudiziario tra le parti.
La condotta tenuta dall’azienda, secondo il Garante, contrasta con quanto previsto dal Regolamento Privacy, in quanto la stessa avrebbe dovuto comunque fornire un riscontro alle richieste della lavoratrice e avrebbe dovuto sottoscrivere con l’investigatore privato un contratto scritto.
A seguito di tali considerazioni, il Garante, accertata la violazione del Regolamento, ha condannato la Società al pagamento di una sanzione amministrativa di elevato importo.